mercoledì 24 novembre 2010

Piante tintorie

Nel settore chimico-biologico ne combiniamo di tutti i colori, ma almeno lo facciamo utilizzando tinte naturali! Con il progetto “piante tintorie”, ricalcando le orme del carnico Linussio, abbiamo appreso un uso insolito e poco conosciuto dei vegetali: la tintura dei tessuti. Estraendo da varie piante il colorante, come il topinambur, l’albicocco, il cavolo, la reseda, e aggiungendo un specifico mordente per la fissazione del colore nel tessuto: cotone, lana, seta, si possono ottenere una varietà enorme di effetti cromatici.

Il Topinambur, umile pianta dalle proprietà tintorie


Creatività e divertimento sono gli aspetti più piacevoli di questo progetto. La colorazione del tessuto con le piante tintorie è influenzata da molteplici fattori che rendono praticamente impossibile ottenere la stessa tinta più volte. Per questo i filati che devono avere la stessa tonalità vanno tinti nello stesso bagno colore. Curiosità: le fibre sintetiche non assorbono le tinte naturali e vi sono dei coloranti naturali, come i licheni, che non necessitano di mordenti.

Alcune fasi del lavoro di tinta


lunedì 22 novembre 2010

Il processo osmotico

L'osmosi è un processo spontaneo, che avviene in presenza di due soluzioni, una più concentrata (detta ipertonica), l'altra meno (detta ipotonica), separate da una membrana semipermeabile, cioè attraversabile solo dal solvente. Il solvente passerà quindi dalla soluzione ipotonica a quella ipertonica, che verrà diluita.

Il processo osmotico


Per osservare dal vivo il processo osmotico utilizziamo le cellule del radicchio rosso, dotate di membrana cellulare, permeabile all'acqua ma non ad eventuali sostanze dissolute al suo interno (zucchero, sali...).
Più specificatamente, prepariamo un vetrino con una piccola sezione di epitelio (strato inferiore della foglia) di radicchio, che cominciamo ad osservare al microscopio. Poi aggiungiamo una goccia di soluzione ipertonica, e possiamo notare lo sgonfiamento della cellula, causato dall'uscita dell'acqua, per diluire la soluzione più concentrata..

Aggiunta di una goccia di soluzione, durante
l'osservazione

Aggiungendo poi una goccia di soluzione ipotonica, possiamo vedere l'inturgidimento della cellula, poiché l'acqua entrerà, anche qui per diluire la soluzione più concentrata.

Aggiungiamo qui un video del procedimento, visto al microscopio.

venerdì 19 novembre 2010

La durezza dell’acqua

Per durezza dell’acqua si intende la quantità di minerali disciolti in essa, come il magnesio e il calcio. L’unità di misura della durezza è il grado francese (°F), ed esprime i mg di minerali in 100 litri d’acqua (es. 18°F = 18 mg di minerali in 100 l di acqua).

L’acqua se troppo dura può causare vari problemi: calcoli renali (agglomerati di minerali che si formano all’interno dei reni), inquinamento dei corsi d’acqua, causato dalla grande quantità di detersivo necessaria a neutralizzare il Ca++ e Mg++, e relativo spreco, formazione di calcare nelle tubature.

Lavoro nel laboratorio di analisi della scuola

Quando abbiamo iniziato a studiare questo argomento, optammo per una ricerca sul campo: l’analisi delle acque della Carnia, comune per comune. Così ognuno di noi portò l’acqua del proprio comune, e le titolammo (operazione di analisi per la determinazione della durezza). Malgrado le difficoltà riscontrate nel procurarci i campioni per alcuni comuni (come Ligusullo, dove la nostra insegnante di chimica dovette fare una breve escursione durante il fine settimana) alla fine riuscimmo a completare la nostra analisi.

Dai dati che abbiamo raccolto, si è potuto stabilire che l’acqua di migliore qualità della Carnia, è quella di Cercivento, con una durezza di 2.40 °F, e vicinanze, mentre la peggiore è quella di Tolmezzo, con durezza pari a 26.60 °F.

Comune
Durezza acqua


Amaro
10.30
Ampezzo
22.50
Arta Terme
14.80
Cavazzo Carnico
21.80
Cercivento
2.40
Comeglians
5.60
Enemonzo
15.60
Forni Avoltri
13.30
Forni Di Sopra
10.90
Forni Di Sotto
20.40
Lauco
12.50
Ligosullo
4.65
Ovaro
13.20
Paluzza
7.70
Paularo
9.80
Prato Carnico
19.00
Preone
14.60
Ravascletto
8.10
Raveo
13.10
Rigolato
16.80
Sauris
10.80
Socchieve
17.50
Sutrio
14.60
Tolmezzo
26.60
Treppo
3.50
Verzegnis
12.00
Villa Santina
9.75
Zuglio
14.60

mercoledì 17 novembre 2010

Biomonitoraggio dell'aria

Come si misura la qualità dell'aria?
Per rispondere a questa domanda, senza dover richiedere i dati delle centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico, che magari non sono collocate neanche nei paraggi, puoi avvalerti di altri semplici ed efficaci mezzi: i bioindicatori.
Un esempio di bioindicatori sono i licheni, organismi costituiti dalla simbiosi di due esseri viventi: un fungo e un’alga, che sono formidabili sentinelle ambientali. Per verificarne l’efficacia abbiamo condotto il biomonitoraggio di Tolmezzo.

Retino per la rilevazione della quantità di licheni

Dopo centinaia di rilievi, condotti su tutto il territorio urbano ed extraurbano abbiamo potuto ricavare la mappa dell’indice di purezza atmosferica della città. Abbiamo ottenuto risultati molto variabili, da zone con aria pura e incontaminata ad altre con marcate alterazioni della qualità dell'aria: dai risultati ottenuti, illustrati nella tabella e nella mappa sotto riportate, si nota che nel territorio urbano di Tolmezzo sono presenti medie alterazione della qualità dell’aria. L’aria orientale alla base del M. Strabut, presenta un ambiente con lievi alterazioni dell’aria. La parte meridionale della città fa invece registrare le uniche stazioni con valori I.A.P. inferiori a 20, riferiti cioè ad ambienti con marcate alterazioni della qualità dell’aria. Le zone con la qualità dell’aria migliore sono risultate quelle settentrionali, dove abbiamo registrato nei singoli rilievi valori I.A.P. superiori a 70, indicanti ambienti senza apprezzabili alterazioni della qualità dell’aria.

Mappa della qualità dell'aria nella città di Tolmezzo


I.A.P.
Indice di purezza atmosferica
Colori
Giudizio



<10
Rosso
Ambiente con forti alterazioni della qualità dell’aria
11-20
Arancione
Ambiente con marcate alterazioni della qualità dell’aria
21-30
Giallo
Ambiente con medie alterazioni della qualità dell’aria
31-40
Verde
Ambiente con lievi alterazioni della qualità dell’aria
>40
Blu
Ambiente senza apprezzabili qualità dell’aria

Purezza dell'aria con relativa scala cromatica


Preparazione di prodotti fitocosmetici (episodio 1)

"La genesi"

Circa 10 anni fa, nei laboratori dell' ISIS "F. Solari" di Tolmezzo nasceva il progetto Fitocosmesi. L'obiettivo era di applicare praticamente la chimica e la biologia, oltre che teoricamente. All'inizio realizzare un cosmetico con le proprie mani poteva sembrare difficile, invece si è scoperta essere un' attività semplice e creativa.
Vide così il giorno la "Cremisis", una crema nutriente, idratante e protettiva a base di olivello spinoso. In questa crema si sfruttano le proprietà della pianta sotto diversi punti di vista:

- quella nutritiva, in quanto la crema ne conserva intatte le vitamine ed i principi attivi (vitamina A, B, C, D, E, flavoinoidi, steoli, pectine);

- quella idratante, in quanto l'olivello è molto ricco di sostanze idratanti;

- quella protettiva, per via dell' alto contenuto di carotenoidi.

Con il progetto didattico "Preparazione di prodotti Fitocosmetici" abbiamo approfondito le conoscenze sulle piante locali, ne abbiamo estratto le essenze, abbiamo utilizzato dei formulati cosmetici e messo in produzione una linea di prodotti naturali che proponiamo nei nostri stand, presenti alle principali fiere e mercati del territorio.... Tutto questo senza fare uso di coloranti, conservanti o profumi, creando quindi dei cosmetici ipoallergenici.

lunedì 8 novembre 2010

Olivello spinoso : presentazione


Bacche di olivello spinoso

L'olivello spinoso è un arbusto che produce bacche di colore arancione, molto ricche di principi attivi, che cresce sulle rive dei fiumi.
In passato veniva raccolto e rivenduto alle aziende farmaceutiche svizzere e tedesche, che lo compravano per via dell'alto contenuto di vitamina C e le sue numerosi proprietà nutritive e curative. Noi sfruttiamo questa sua peculiarità nella produzione di creme fitocosmetiche. Per questo ogni anno, a Settembre, ci rechiamo sugli argini del Tagliamento a raccoglierne, per poi congelarlo, di modo da avere delle provviste sufficienti per tutto l'anno.


Noi, durante la raccolta, nei pressi di Amaro

Le nostre gite



Curiedi, sopra Tolmezzo

Analisi delle acque sul fiume But

Sul Tagliamento

Visita didattica alle profumerie francesi

S. Remo
Trieste

Lagune di Marano

A Sauris 

A scuola sul fiume

L'orto botanico di Zuglio 

Risorgive

Le nostre coltivazione di stelle alpine