Durante il corso di Ecologia abbiamo realizzato "in vitro" alcuni tra i principali biomi del nostro pianeta. In damigiane da 20 litri, con appositi terreni per ogni bioma (torba, sabbia, terriccio, ecc.) e le tipiche piante che li rappresentano.
MACCHIA MEDITERRANEA - DESERTO - BRUGHIERA ARTICO ALPINA - SAVANA - TORBIERA - FORESTA PLUVIALE TROPICALE
Nella seconda fase dell'esperimento testeremo in ogni bioma la produttività primaria, rilevando l'ossigeno liberato e la biomassa prodotta.
LA BRUGHIERA ALPINA IL DESERTO
LA FORESTA TROPICALE LA MACCHIA MEDITERRANEA
Il blog degli studenti del Dipartimento delle Scienze Chimiche-Biologiche dell' ISIS "F. Solari" di Tolmezzo
Contenuti
venerdì 28 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
Analisi del suolo
Il suolo è lo strato più superficiale della crosta terrestre, viene creato e modellato tramite agenti chimici, fisici e biologici esercitati dagli agenti esterni come agenti atmosferici ed esseri viventi; esso è composto da uno strato solido, uno liquido e uno gassoso.
A scuola con il corso di ecologia, abbiamo analizzato campioni di suolo della palude di Vuarbis nel comune Cavazzo Carnico. Dopo aver osservato sul campo il PROFILO del suolo (foto sopra), abbiamo condotto alcune analisi in laboratorio.
Valutazione del QBS (qualità biologica dei suoli) attraverso osservazione dei microartropodi, che abbiamo estratto dal suolo (foto sopra) e osservato al microscopio.
Ecco un "curioso" abitante del suolo: uno pseudoscorpione, osservato a 40 ingrandimenti.
sabato 18 dicembre 2010
Ecosistemi in miniatura
L'ecologia studia le relazioni tra organismi viventi e ambiente. Per comprendere i meccanismi che regolano un ecosistema, dove le componenti abiotiche e biotiche interagiscono e si mantengono in equilibrio nel tempo, non c'è nulla di meglio che costruirsene uno su misura e osservare come funziona.
A scuola, nei corsi di Ecologia e Microbiologia Ambientale, abbiamo realizzato un acquario: la nostra "palestra biologica", sempre a portata di mano per fare analisi e osservarne da vicino piante e animali che lo popolano.
Un piccolo acquario di acqua dolce, da 50 o 100 litri, è alla portata di tutti. La prima operazione da fare per allestirlo è lavare accuratamente la sabbia, non calcarea, prima di stenderla sul fondo. Quindi si colloca il filtro dell’acqua, il “cuore” dell’acquario, dove avverrà la biofiltrazione da parte dei batteri delle sostanze tossiche: ammoniaca, nitriti ecc. L’acquario viene poi riempito con acqua distillata; si sistemano le piante acquatiche, le rocce e i legni appositamente acquistati, che non rilasciano carbonati o sostanze nocive, si aggiungono le colture di batteri per il ciclo dell’azoto e si lascia “maturare” l’acqua per una decina di giorni. A questo punto il piccolo ecosistema è pronto ad accogliere i “consumatori”, i vari pesci che a seconda dei gusti e delle dimensioni dell’acquario potranno essere scelti tra centinaia di specie. Per la manutenzione si richiederanno una cura quotidiana e una notevole passione!
venerdì 17 dicembre 2010
Coltivazioni di piante officinali, tintorie, alimentari...
Nei laboratori di chimica organica eseguiamo le estrazioni dei principi attivi e dei coloranti contenuti nelle piante coltivate. Con questi prepariamo tinture naturali, cosmetici ed effettuiamo analisi per studiarne la composizione.
Estratto glicerico di tiglio (Tilia cordata)
Dal medioevale hortus conclusus, dove i monaci coltivavano i "semplici”: le specie officinali con cui ricavavano medicamenti, al nostro orto botanico, ricavato nei giardini interni dell’Istituto, il passo è stato breve. Con cura e dedizione benedettina anche noi coltiviamo i “semplici” di Carnia: stelle alpine, bardane, topinambur, tarassaco e rosmarino, e vi estraiamo essenze per le nostre preparazioni.
Lavori in corso nel nostro giardino botanico
Tra gli ultimi impianti, realizzati negli spazi verdi davanti alla scuola, vi è la realizzazione di una siepe sperimentale di Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides), per avere a portata di mano i suoi frutti, che utilizziamo dalla cosmetica alla culinaria.
Impianto della siepe di olivello spinoso
mercoledì 15 dicembre 2010
E luce fu...

LABORATORI APERTI
Nel nostro Istituto vengono organizzati incontri pratici con i ragazzi delle scuole Medie, dove mostriamo, attraverso esperimenti scientifici, le principali attività che facciamo a scuola. I ragazzi possono così scoprire molte curiosità del mondo chimico e biologico ,sperimentando loro stessi le varie prove che proponiamo.
Ossidazione del magnesio dal filtro al blu di cobalto
martedì 14 dicembre 2010
A scuola sul fiume
"A Scuola sul fiume" è un progetto che coinvolge il settore chimico-biologico, insieme a molte scuole del Friuli Venezia Giulia e di altre regioni, per svolgere attività di monitoraggio delle acque interne di fiumi, laghi, lagune. Annualmente viene organizzata una giornata dove tutti gli studenti si trovano per lavorare lungo un intero bacino idrografico. Viene così evidenziato lo stato di salute ambientale del corso d'acqua e dell'ambiente circostante.
Analisi del pH, conducibilità, durezza...
BIOMONITORAGGIO DEI CORSI D'ACQUA
Tutte le acque di superficie sono complesse comunità di organismi viventi e non è possibile prendere in considerazione un corso d’acqua senza conoscerne la situazione biologica. Un buon metodo per valutare lo stato di salute di un torrente il biomonitoraggio dei macroinvertebrati bentonici in esso presenti. Si tratta di rilevare le specie larvali di insetti, o i crostacei e altri piccoli animali la cui presenza o assenza è chiaro indizio della qualità dell’ecosistema analizzato. I dati così ottenuti si traducono in valori numerici di un indice chiamato E.B.I (Extended Biotic Index), che può essere confrontato con quello di altri corsi d’acqua. Si ottengono delle mappe che ci consentono di valutare le aree dove l’inquinamento o la pressione antropica ha perturbato sensibilmente l’equilibrio ambientale.
Ricerca dei coliformi con la tecnica delle membrane filtranti
COLIFORMI FECALI
Questi microrganismi appartengono alla famiglia delle enterobacteriaceae, che hanno come habitat l’intestino degli animali e la loro presenza nelle acque superficiali è un chiaro indice di contaminazione microbiologica. La specie più rappresentativa è Escherichia coli, un ospite abituale dell’uomo, nelle cui feci vi sono in media 13 milioni di batteri per grammo. Se riscontrato in grandi quantità nelle acque balneabili, viene considerato un indizio sicuro di inquinamento e pone dubbi sull’eventuale presenza di organismi di germi patogeni.
venerdì 3 dicembre 2010
Non solo chimica... impariamo a fare il formaggio
Il formaggio in malga
Nei nostri laboratori impariamo anche a fare il formaggio :
Il formaggio è un derivato del latte, ottenuto facendone precipitare la caseina. il caglio, un composto enzimatico estratto dallo stomaco dei mammiferi lattanti. In alternativa al caglio, alcune produzioni prevedono la formazione della cagliata mediante precipitazione acida, conseguenza dell'attività metabolica di batteri lattici naturalmente presenti nel latte (se non pastorizzato) o aggiunti come starter. Il caglio è in grado di scindere in molti frammenti la caseina presente nel latte, e di far quindi coagulare le particelle della massa grassa non più solubile nell'acqua, che precipitano sul fondo formando una massa pastosa detta cagliata.
Materiali per la preparazione del formaggio.
IL FORMADI
-Riscaldare un litro di latte fino a temperatura di 36°C in un pentolino;
-Raggiunta questa temperatura, aggiungere una punta di caglio e mescolare bene,
-Lasciare riposare per 20 minuti a temperatura ambiente (coagulazione);
-Con l’aiuto di un coltello tagliare la cagliata fino ad ottenere piccoli frammenti.
-Portare a temperatura di 44°C per 15 minuti così da permettere la cottura, mescolando sempre;
-Filtrare con un colino nelle garze sterili il preparato;
-Dare la forma al formaggio sgocciolando il siero rimasto;
-Dopo 4-5 giorni, salare il formaggio (soluzione 16%).
Ecco il formaggio!
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