mercoledì 24 novembre 2010

Piante tintorie

Nel settore chimico-biologico ne combiniamo di tutti i colori, ma almeno lo facciamo utilizzando tinte naturali! Con il progetto “piante tintorie”, ricalcando le orme del carnico Linussio, abbiamo appreso un uso insolito e poco conosciuto dei vegetali: la tintura dei tessuti. Estraendo da varie piante il colorante, come il topinambur, l’albicocco, il cavolo, la reseda, e aggiungendo un specifico mordente per la fissazione del colore nel tessuto: cotone, lana, seta, si possono ottenere una varietà enorme di effetti cromatici.

Il Topinambur, umile pianta dalle proprietà tintorie


Creatività e divertimento sono gli aspetti più piacevoli di questo progetto. La colorazione del tessuto con le piante tintorie è influenzata da molteplici fattori che rendono praticamente impossibile ottenere la stessa tinta più volte. Per questo i filati che devono avere la stessa tonalità vanno tinti nello stesso bagno colore. Curiosità: le fibre sintetiche non assorbono le tinte naturali e vi sono dei coloranti naturali, come i licheni, che non necessitano di mordenti.

Alcune fasi del lavoro di tinta


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